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▶▶▶ Artrosi al ginocchio e infiltrazioni e i farmaci utilizzati

gonartrosi sistema protesi
03 Mag
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Rieccomi qui!

Oggi ti voglio parlare della gonartrosi e delle infiltrazioni.

La gonartrosi è “semplicemente” l’artrosi del ginocchio.

Se sei un frequentatore del blog ti verrà in mente un articolo già scritto riguardo alle infiltrazioni se invece non lo sei lo puoi leggere cliccando qui.

In quell’articolo parlavo di alcuni medici che tendono a curare l’artrosi dell’anca solo con le infiltrazioni ed evitare l’intervento.

Generalmente sono d’accordo con questa idea ma non quando l’artrosi ha raggiunto uno stadio tale per cui diventa insensato continuare con le infiltrazioni.

La stessa identica cosa riguarda le infiltrazioni per la gonartrosi o artrosi del ginocchio.

Ci tengo a ricordare a cosa serve l’infiltrazione prima di addentrarmi nel vero articolo di oggi.

Se tu che leggi sei una persona affetta da artrosi riuscirai a comprendere ancora meglio ciò che sto per dire.

L’artrosi in generale è una situazione dolorosa nella quale vengono a mancare le cartilagini che fanno da cuscinetto tra le ossa in modo che queste non si possano toccare.

Il principio, come ho già spiegato più volte, è molto semplice da spiegare ma generalmente noi medici abbiamo il dannatissimo vizio di usare solo terminologie mediche che non fanno altro che metterti in crisi!

L’artrosi è paragonabile ai cardini di una porta, si esattamente quando senti al porta cigolare.

Quando ciò avviene la prima cosa che fai è andare nel tuo bravo ripostiglio, (o mandarci tuo marito) prendere la bomboletta di lubrificante per poi spruzzarlo in quantità sul cardine per far si che non cigoli più.

L’infiltrazione ha lo stesso identico principio, un lubrificante che viene messo tra le ossa per far si che non ti possano fare male.

In questo articolo ti spiegherò i vari tipi di farmaci e i tempi di somministrazione.

L’infiltrazione: i farmaci che danno sollievo dall’artrosi al ginocchio

Prima di tutto è bene rimarcare il fatto che l’infiltrazione è adatta SOLO nei primissimi stadi dell’artrosi e deve essere seguita costantemente dal tuo ortopedico che ti saprà dire quando è giunto il momento di fare l’intervento.

Acido Ialuronico

Ne avrai certamente sentito parlare perchè viene utilizzato molto anche nell’estetica.

Nel nostro caso non serve per farsi più belli ma per avere meno dolore.

L’acido ialuronico non è un farmaco in quanto l’acido ialuronico è già presente nel liquido sinoviale ( il liquido sinoviale è una sostanza prodotta dal nostro corpo che serve appunto alla lubrificazione delle giunzioni articolari).

In questo caso l’infiltrazione viene denominata VISCOSUPPLEMENTAZIONE ovvero si va ad aggiungere l’acido ialuronico nell’articolazione affetta da artrosi.

Questo perchè con l’artrosi viene diminuita la produzione di acido ialuronico.

Altra caratteristica molto importante dell’acido ialuronico e che ne esistono di diversi tipi:

Acido ialuronico a basso peso molecolare

L’acido ialuronico a basso peso molecolare è indicato per “normalizzare” l’ambiente articolare dove è presente il processo degenerativo e infiammatorio (ti ricordo che l’artrosi è un processo degenerativo, ovvero si ferma solo attraverso l’intervento.).

Acido ialuronico ad alto peso molecolare e crosslinkati

Questi tipi di composizione invece sono indicati per ottenere un ottimo effetto lubrificante.

Quando si utilizza l’acido ialuronico?
  • L’acido si utilizza quando il dolore è nello stadio iniziale e quindi non ancora troppo doloroso
  • E’ un trattamento di secondo livello a seguito di una sinovite 
  • Per un artrosi dolorosa quando ahimè l’intervento è controindicato oppure quando il paziente (ahitè!) rifiuta l’intervento.
  • In alternativa agli antinfiammatori se controindicati, non tollerati o inefficaci
Quali sono i benefici?
  • I benefici sono anche a lungo termine e possono persistere da 6 mesi ad 1 anno.
  • Riduce l’utilizzo di antinfiammatori
  • Ripristina la composizione chimica dell’ambiente pericellulare
  • Duratura riduzione del dolore
  • Miglioramento della mobilità articolare
  • Riduzione del versamento articolare
Quali sono i tempi di somministrazione?

La tempistica genericamente parlando è possibile eseguirla ogni 4 mesi.

Cortisonici

Qui entriamo nel mondo dei farmaci veri e propri.

Ad oggi il cortisone è il più potente antinfiammatorio che abbiamo a disposizione e viene utilizzato in quei casi dove è prevalente il processo infiammatorio:

  • Poliartrite reumatoide
  • Psoriasi reumatica
  • Gotta

Anche la gonartrosi , quando caratterizzata da un importante processo infiammatorio, beneficia della somministrazione intraarticolare di questi farmaci

Per il cortisone troviamo diversi principi attivi a seconda della tipologia del problema.

I nomi come puoi immaginare sono lunghi e incomprensibili e indicarteli non ha molto senso in quanto non vorrei farti cadere nell’autodiagnosi e di arrivare a cercare di capire quale sia quello più adatto a te.

Purtroppo capita spesso che alcuni pazienti arrivino da me per un’infiltrazione dicendo che l’amico usando un determinato farmaco sta meglio e che vorrebbe usarlo anche lui.

Siccome la questione è molto complessa e le implicazioni sono diverse (conseguenze comprese), vorrei che questo articolo venisse usato solo per capire come funzionano le infiltrazioni e che non diventi il manuale del fai da te del farmaco per le infiltrazioni.

Solo l’ortopedico, dopo aver visionato tutta la documentazione e aver valutato la TUA situazione deciderà cosa è meglio utilizzare nel tuo caso.

Ma tornando a noi

I cortisonici sono consigliati per un breve periodo di tempo e vengono somministrati al massimo 3-4 volte all’anno e sempre ad almeno 3-4 settimane tra un trattamento e l’altro.

Chiudiamo questa panoramica con le:

Infiltrazioni di concentrato piastrinico o PRP

E’ una tecnica abbastanza nuova che prevede l’infiltrazione ci concentrato piastrinico dal sangue del paziente stesso.

Essendoci un prelievo di sangue e la successiva preparazione del composto il procedimento è abbastanza lungo rispetto alle infiltrazioni con acido ialuronico e cortisonici.

Rispetto al singolo incontro per una infiltrazione, questo procedimento prevede almeno 4- 5 incontri a seconda della patologia trattata per il prelievo, la preparazione e l’infiltrazione mentre nell’ultimo incontro si effettuano i test clinici e si preparano le schede di valutazione.

Infine esistono diversi apparecchi per la preparazione del composto e questo rende molto difficile l’interpretazione dei risultati.

Tant’è che ad oggi l’efficacia del concentrato piastrinico o PRP non è ancora stata dimostrata da nessuno studio scientifico.

Personalmente credo che questa tecnica non sia, in ambito ortopedico, una soluzione che possa migliorare il tuo stato di salute, specialmente se lo analizziamo dal punto di vista costi/benefici.

Prevedendo questa tecnica 4-5 incontri, ha dei costi più alti rispetto alle classiche infiltrazioni e senza nessun risultato comprovato.

Per concludere ribadisco il fatto che le infiltrazioni vanno utilizzate SOLO durante i primi stadi dell’artrosi e l’intervento è l’unica soluzione finale.

Troppo spesso mi ritrovo casi di persone arrivate al limite del movimento o della sopportazione del dolore che hanno continuato per anni a fare infiltrazioni o esercizi come la piscina o la fisioterapia che NON POSSONO IN ALCUN MODO risolvere il problema ma solo spostarlo nel tempo.

Arrivati a queste condizioni l’intervento diventa molto più complicato come i tempi di recupero.

Capisco che un intervento non è mai una bella cosa ma è bene ricordarti che l’artrosi E’ UN PROCESSO DEGENERATIVO e quindi non può essere fermato se non tramite l’intervento.

Se hai bisogno di informazioni o vuoi avere un consulto scrivi il mio staff è a disposizione!

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A presto

Giovanni Simonini