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Ecco il mio intervento in “TeleTutto racconta” in questa puntata parliamo della osteroporosi.
La osteoporosi è una condizione caratterizzata da una progressiva riduzione della massa ossea e da una riduzione della sua microstruttura con un aumento della fragilità. Viene definita anche come una progressiva riduzione della resistenza meccanica delle ossa che possono fratturarsi in condizione di traumatismi poco energetici, cioè che in condizioni normali non creano fatture.
Lo definisco come un nemico invisibile, subdolo. Nella maggior parte dei casi non si manifesta con sintomi specifici ma si manifesta improvvisamente in maniera drammatica con una frattura che spesso coinvolge il polso, l’omero, il femore e la colonna vertebrale. Queste sono le zone più colpite da questa patologia.
Questo può causare gravissime conseguenze per il paziente e spesso sono anziani affetti da altre patologie come diabete e malattie cardiovascolari. In altri casi si manifesta più subdulamente con un dolore inizialmente intermittente poi diventa sempre più persistente e frequentemente è riferito alla colonna vertebrale.
A proposito, proprio in questa sede spesso si osservano dei cambiamenti della morfologia della colonna, come una ipercifosi (un incurvamento in avanti del tratto dorsale della colonna vertebrale).
Alcuni studi danno dei dati allarmanti: in Italia nella popolazione femminile che ha superato i 50 anni i casi di osteoporosi sono presenti del 15%, sale al 30% dopo i 60 anni e dopo i 70 sale al 45%. Il sesso maschile non è esentato però è colpito in maniera leggera. Infatti dopo i 65 anni viene colpito per il 15%.
Altri dati importanti sono che l’incidenza dell’osteoporosi va di pari passo con l’aumento dell’età media della popolazione.
Consideriamo che in Italia c’è un incremento numerico di fratture di femore causate da questa patologia dal 1 al 3%. Si hanno avuti a causa di questa patologia 800 mila ricoveri e 120 mila decessi legati alle complicanze con una spesa del servizio sanitario nazionale di circa 8 milioni e mezzo di euro. Grazie a questi dati la osteoporosi è una delle prime cause di invalidità della popolazioni delle nostre latitudini ed è seguita solo delle malattie cardiovascolari, diabate e artrosi.
Bisogna ricordare due aspetti fondamentali per quanto riguarda l’aspetto della prevenzione.
Il primo è che la osteoporosi colpisce decisamente in modo superiore il sesso femminile rispetto al sesso maschile. Il suo inizio coincide con quel periodo della nostra vita che per la donna è la perimenopausa e per l’uomo è l’andropausa.
Il secondo aspetto è che non dobbiamo dimenticare che il periodo di massima acquisizione della massa ossea avviene in nel periodo dagli 11 ai 18 anni. Entro i 20 anni noi riusciamo a accumulare il 90 % di massa ossea e tra i 20 e i 30 anni acquisiamo il restante 10%. Successivamente non avremo più la capacità di accumularla ma semplicemente dovremo gestirla cercando di limitarne le perdite. Questa massa ossea che noi accumuliamo in questo determinato tempo è denominato picco di massa ossea, ed è importante per capire la predisposizione individuale di osteoporosi. Potremo quindi definire la massa ossea come un tesoro. Un tesoro che deve essere immagazzinato durante la prima fase della nostra esistenza ma poi deve essere conservato e difeso, dai 30 anni in su. Qui entra il ruolo della prevenzione.
La prevenzione primaria per essere efficace deve essere applicate in fase adolescenziale favorendo un sano stile di vita evitando la obesità, la sedentarietà, evitando l’abuso di alcol, il fumo e curando anche in maniera molto scrupolosa la dieta. Inoltre un altro fattore importante che viene sottovalutato che nella fase adolescenziale sarebbe giusto integrare alla dieta la vitamina D. È dimostrato in diversi studi che nel 70% che nella popolazione esiste una carenza di questo fattore che è fondamentale nell’acquisto della massa ossea e per contrastarne la perdita che fisiologica entro certi limiti.
Prima di iniziare una terapia è giusto dire che va valutata la gravità della osteoporosi con una serie di esami. La MOC (Mineralometria Ossea Computerizzata) è un esame radiologico che serve per quantificare la massa ossea dell’individuo.
Fatti anche gli eventuali esami ematici si possono prendere farmaci e integratori specifici che hanno la capacità di modulare e variare il metabolismo del tessuto osseo. Normalmente cercano di frenare la perdita del tessuto osseo e in alcuni casi con i farmaci di ultima generazione sembra che siano in grado di stimolarne la formazione.
Un ultimo consiglio che possiamo dare ai nostri pazienti è quello di rivolgersi al medico di base che dovrebbe essere sensibilazzato a questo problema ma in tutte le città esistono centri altamente specializzati per la cura della osteoporosi dove esistono medici che hanno acquisito una esperienza adeguata a proposito dell’osteoporosi.
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N.B. La mia risposta è da considerarsi un parere medico, e in nessun modo sostituisce una visita specialistica.