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Voglio raccontarti una storia che vorrei molto fosse inventata per questo articolo ma purtroppo è una realtà, anzi una dura realtà.
Ti parlo di Maria, una simpatica signora intorno agli 80 anni.
In un martedì di primavera si presenta da me in studio, camminava male, zoppicava e aveva la faccia segnata dal dolore.
La prima cosa che mi passa per la testa mentre la aiuto a sedersi è che sicuramente la signora non ha fatto i controlli ai primi segnali di dolore all’anca e ora è sicuramente da operare.
Cerco di farla sentire a suo agio e nel mentre le chiedo di raccontarmi cosa sia successo la signora scoppia in lacrime consegnandomi la busta delle radiografie.
In quel preciso momento penso che la signora abbia qualcosa di veramente grave e che la mia visita sia solo l’ultima di una lunga serie….
Apro la busta mentre cerco di tranquillizzarla e mentre guardo la lastra esclamo: “Signora ma cosa le hanno fatto?!”
La signora allora inizia a spiegarmi di aver prenotato una visita CINQUE anni prima preso una struttura ospedaliera della quale chiaramente non farò il nome e come sempre accade quando si prenota tramite impegnativa del medico la sorte sceglie per te il medico che ti dovrà visitare.
Dopo le visite e le radiografie il medico decide di intervenire tramite una protesi d’anca.
Fin qui non sembra nulla di strano, una prassi che sicuramente hai sperimentato anche tu!
Il problema è quando la sorte ti gioca un brutto tiro e chi ti deve operare non è proprio specializzato e durante l’intervento (come in questo caso) si trova in difficoltà e sbaglia TOTALMENTE l’intervento.
In questo caso ha totalmente sbagliato l’inserimento della protesi e l’ha cementata, cosa che in un intervento di questo tipo è una pratica poco utilizzata.
Dopo l’intervento la signora si è recata più volte dal medico in questione dicendo che non si sentiva bene, che aveva dolore, ma il medico le rispondeva che l’intervento era andato bene e che non c’erano problemi, aggiungendo che probabilmente era stata lei a non seguire le sue indicazioni per il post intervento.
Dopo più di DIECI lussazioni della protesi di anca e l’assoluta indifferenza del medico Maria decide di rivolgersi a me.
Ritorniamo così al quel martedì di primavera. Il mio responso arrivato inesorabile:“Maria non c’è molto da fare la devo rioperare e devo farlo il prima possibile”. Maria mi guardò, e accennò un sorriso, e disse: “Avevo deciso che se anche lei mi avesse risposto che era colpa mia, non avrei mai più fatto una visita ortopedica”
Ho effettuato l’intervento sistemando tutto, ma non è stato facile riparare a un danno così grave.
Perché sempre più spesso nella vita capita di doversi accontentare e ultimamente forse ancora di più.
Ma c’è una cosa per la quale non dovresti accontentarti MAI!
LA TUA SALUTE!
Per evitare inutili fraintendimenti, non dico che bisogna rivolgersi ad uno specialista per qualsiasi problema e nemmeno che ogni volta che prenoti una visita tramite impegnativa debba sempre andare male..
Seguire l’iter ospedaliero del “chi capita, capita” va bene per tutte quelle patologie minori che non richiedono terapie o interventi particolari.
Ma nei casi dove ci sono interventi di un certo tipo da fare o cure particolari, il “chi capita, capita” non dovrebbe nemmeno sfiorarti la mente.
Ora pensa a Maria, il “chi capita, capita” dove l’ha portata?
L’ha portata a 5 anni di sofferenza in più per poi farsi nuovamente operare.
Non affidarti ad uno specialista per delle patologie importanti è uno sbaglio e rischi di rimetterci molto di più di qualche euro per una visita dallo specialista.
La cosa che ci tengo a precisare è che NON parlo solo della mia specializzazione ma di qualsiasi tipo di patologia.
Se davvero credi che la TUA salute non valga più di un ticket allora forse non dovresti leggere nemmeno questo blog.
Giovanni
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